Un vero vero Affare (Sifu Nino Bernardo)

Quando un nuovo allievo, o come lo chiamo io “una vittima fresca”, comincia il suo percorso, lui o lei deve memorizzare la prima forma. All’inizio la forma è grezza, poi passo dopo passo diventa più raffinata ed accordata, il processo che richiede tempo. Per non far annoiare l’allievo gli viene “somministrata” qualche tecnica di base. É molto importante che tale tecnica di base non interferisca sullo sviluppo dell’allievo che a quel punto non è consapevole del fatto che tutti quei esercizi servono solo per mantenere il suo interesse e l’entusiasmo e così prevenire la perdita di un allievo/cliente.

Il sistema considerato come tale viene “installato” passo dopo passo e con dei metodi precisi. Una volta “installato” e “funzionante”, i nuovi “strumenti” e “il software” che li accompagna verrà “caricato”. É chiaro che ad ogni allievo viene insegnato durante tutto il percorso formativo come usare ed applicare ogni nuovo strumento e “software” e, finito il percorso del sistema, esso comincia a manifestarsi nel allievo che a sua volta diventa gradualmente il maestro/l’esperto. Non esiste una precisa durata di ogni “corso” poiché dipende dal “hard drive” dell’allievo e dalle condizioni precedenti. A volte “l’hard drive” di alcuni allievi “respinge” i programmi, gli strumenti o il software. Un maestro con esperienza riesce di solito a tenere sotto controllo questi problemi.

Appena un allievo finisce “tutto il sistema” il suo programma rimane ancora sotto grezza forma perché non ha passato ancora il processo di rifinitura e gli strumenti e il software non sono ancora pienamente capiti ed applicati. Come un esempio può servire una persona che ha vissuto per tanti anni in un paese straniero ma non parla ancora la lingua o la parla alla maniera di “Tarzan”. Esiste anche un detto “uno comincia ad imparare a guidare dopo che ha passato l’esame di guida”. Detto questo, tutti sappiamo che esiste la gente che non sa ancora guidare anche se ha già passato il suo esame di guida molti anni fa. E la cosa più pericolosa è che questa gente crede di poter guidare.

Poi esistono quelli che sì hanno “finito” tutto il sistema ma non solo non sono stati raffinati ed accordati ma hanno anche collezionato strada facendo un bel po’ di virus. Wing Chun è un sistema molto completo e sofisticato ma grazie alla mancanza dell’apprezzamento gode di una reputazione abbastanza sfortunata. Sono già molti anni che io insegno e parecchie persone hanno frequentato le mie lezioni. Alcuni hanno i loro “kwoon”, scuole e anche accademie. Se qualcuno di voi vorrebbe verificare d’autenticità di qualche istruttore non esitate di chiamarmi e chiedermi la mia opinione.

Ogni istruttore si trova in una situazione molto delicata e corre dei rischi nel ferire il proprio ego in quanto esiste una credenza popolare che un Maestro di Kung Fu possiede una particolare “conoscenza” e “saggezza”. Questo perché ogni fresco allievo di solito si lascia nel assoluto timore del maestro. Ho notato questo quando ho incontrato per la prima volta il mio Si Fu, Wong Shun Leung, e ancora adesso sono sopraffatto da lui. Questa cosa l’ho notata anche nei miei freschi allievi ma anche nei miei allievi più vecchi. E tocca a me di spiegarli che è soltanto uno stato mentale, una fase da passare e che loro dovrebbero essere intimoriti non dal maestro ma dal meraviglioso sistema che stanno imparando. Devo sempre ricordare a loro che ho intrapreso la via del Kung Fu perché non ero sicuro in me stesso e solo dopo aver praticato per tanti anni che la curiosità e l’interesse hanno preso posto dell’insicurezza e mi hanno aiutato a capire e a sviluppare il profondo rispetto per il mio insegnante e per il sistema e la sua intelligenza.

Poi esiste anche un classico individuo che come tanti altri è pieno di venerazione per il suo maestro e comincia a ripetere alla maniera di un pappagallo tutto quello che dice il maestro e tutti i suoi amici cominciano alla loro volta a venerare questo individuo. Lui si trasforma in maestro copiando il suo insegnante e ripetendo tutto quello che dice. E così va avanti affinché il nostro individuo diventa una perfetta copia del suo maestro. I suoi allievi credono che lui è quello vero, il vero McCoy, un vero affare. E per mantenere questa immagine probabilmente i suoi allievi non vedranno ne incontreranno mai il loro maestro altrimenti la verità uscirà fuori e questo maestro si ritroverà in una situazione difficile ed imbarazzante. E così lo aspetta un compito poco invidiato di guidare via i suoi allievi lontano dal incontrare o vedere quel vero affare.

Secondo me esistono quattro categorie principali di chi pratica. Quelli che hanno completato il sistema, non insegnano ma soltanto praticano nei “kwoon” o con altri praticanti. Quelli che hanno finito e hanno aperto i loro “kwoon” dove insegnano e praticano. Quelli che non hanno finito ma insegnano ai piccoli gruppi ed esercitano lo strumento di revisione e continuano ad imparare da un Si Fu. E infine quelli che insegnano a tempo pieno senza aver finito l’apprendimento di qualsiasi sistema e non hanno nessuna intenzione di farlo.

Ho smesso di rilasciare “i certificati” nel 1993. Adesso semplicemente scrivo una lettera allo studente in questione parlando del suo tempo trascorso con me, spiegando quello che è stato fatto e quello ancora da “arrotondare” o finire nel programma che abbiamo cominciato insieme. Queste lettere sono personali e sono senz’altro le testimonianze del tempo trascorso negli allenamenti e dei temi appresi. Però queste lettere non possono essere considerate come “certificati” che autorizzano ad insegnare. Ogni persona che dichiara di aver imparato da me tutto il sistema deve essere in possesso di tale lettera scritta da me. Se tale lettera viene usata come una testimonianza è importante esaminare ogni dettaglio del suo contenuto. E non esitate di contattarmi per chiedere la mia opinione sulle persone in questione.

Nino Bernardo

(traduzione di Elena Baltser)