“Tan Sao” la tecnica che copre la linea centrale

Il Ving Tsun anche se solo tradizionalmente deriva dallo Shaolin, ha sviluppato delle tecniche che non troviamo in nessuna altro stile di arti marziali, (Bong Sao, Tan Sao, Chum Sao, Fuk Sao, ecc.), esternamente possono assomigliare a quelle utilizzate in altri sistemi, ma quando si vanno a studiare si capisce il loro reale utilizzo molto originale.

Il Tan Sao ha una particolare struttura, che spesso viene mal interpretata: la mano aperta con il palmo verso l’alto, e le dita tese in avanti, corre sulla linea centrale “Jik Seen”, fino ad arrivare all’altezza dello sterno/collo dell’ipotetico avversario, il braccio non deve essere completamente teso, ma piegato in una forma triangolare, non inferiore ad un angolo di circa 100°, con il gomito che non si avvicini mai al corpo, la distanza minima del gomito rispetto al corpo e di una “spanna”.

Tan sao

Tan sao

L’errore più comune è di portare il gomito anch’esso sulla linea centrale, quando invece deve essere in linea con il polso e la spalla, una estrema forzatura del gomito verso il centro, oltre a rallentare il movimento, scopre la parte esterna del busto, facilitando l’avversario ad entrare con una tecnica in quella zona. Questo errore viene fatto, perché nel Ving Tsun si fanno degli esercizi di stetching, portando il gomito nel centro il più possibile, ma serve essenzialmente per sciogliere la spalla ed eseguire la tecnica con naturalezza.

Un altro errore è tenere il tan sao non con la mano sulla linea centrale ma sulla linea della spalla, in questo moda si scopre il centro, che è più vulnerabile.

Ci sono discussioni su quale altezza va posizionato un tan sao, finche si allena, questo è un problema inesistente, in quanto, dipende dall’altezza di chi lo esegue: una persona di statura bassa, lo eserciterà presumibilmente più alto, perché il suo avversario sarà probabilmente più alto di lui, viceversa per una persona alta, lo posizionerà più basso, l’importante è che quando si applica l’altezza è basata su l’avversario.

Per esprimere al meglio le potenzialità del tan sao, bisogna eseguirlo correttamente con l’energia giusta: per non bloccare l’energia nel braccio, le dita della mano non devono essere mai rigide, ma distese in avanti, così da fare fuori uscire questa energia, al contrario se le dita sono molli o puntano in alto, non c’è energia, il braccio non deve essere contratto, perché se è rigido perde la sensibilità che è fondamentale per reagire abilmente contro le forze dell’avversario.